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NEXT> Godo esce con “Come un riccio”

Godo è sì un artista ma anche producer di se stesso con la sua etichetta indipendente “D’Altro Canto” – che non deve sforzarsi di apparire tale. Anzi, delle apparenze se ne frega totalmente. Chiamatelo antidivo, anti-personaggio, anti-influencer, se preferite. 

L’artista che passa il tempo ad autodefinirsi e auto incensarsi, cela la mancanza di creatività, di ispirazione. Ed è proprio questa carenza di contenuti il centro del bersaglio di Come un Riccio.  La formula segreta di questa canzone risiede nell’apparenza leggera e scanzonata della sua esteriorità, ma dentro i testi autobiografici rivelano la vera anima.   

Per Godo è complicato rispecchiarsi nella nostra epoca, perché la società non tende al progresso, ma al regresso. 

Ma perché Godo: “Come un riccio”? 

Perché quando ti lasci alle spalle le insicurezze, quando accetti le tue imperfezioni esse diventano valore aggiunto, una tua peculiarità, e l’entusiasmo diffuso da questo sentimento è pari a una festa. Ecco il godimento. 

Cosa conta il giudizio altrui? Perché dare peso ai leoni da tastiera (pecore nella vita reale), agli haters? Non bisogna entrare nella spirale che nasce dall’invidia e rischia di attirarci nella paura. Il bullismo nell’era digitale è ancora più subdolo, e va stroncato sul nascere. Imparare a godere di ogni emozione, di ogni attimo. 

NEXT> ELISA SAPIENZA e il video di “Come la felicità”

Il videoclip di “Come la felicità” è un vero e proprio reportage a costo zero, in cui il valore inestimabile è costituito dai ricordi. Questi sono le pagine del diario di bordo personale di Elisa Sapienza, ma sono perfettamente specchio per ognuno di noi. Genuine come un backstage della vita quotidiana, le inquadrature sono imperfette e “sbagliate” come la vita medesima che viene raccontataNon c’è fiction, storyboard, scenografia, trucco, recitazione: è la vita immortalata, in quanto tale. 

Gli attori non protagonisti sono la famiglia, gli amici, i pilastri su cui Elisa ha costruito la vita/carriera. E il suo ruolo da protagonista è ingenuo e genuino come i ruoli che ognuno di noi veste quotidianamente.  

CARMELO PIPITONE – “GABRIÈ”

Esce oggi, mercoledì 21 ottobre, il videoclip di “GABRIÈ”, il nuovo singolo di CARMELO PIPITONE che anticipa il secondo album da solista del chitarrista e co-fondatore del gruppo Marta sui Tubi e membro delle band O.R.K. e Dunk.

S’intitola “Segreto Pubblico” e uscirà il prossimo 20 novembre il nuovo album del musicista siciliano: un lavoro che vede
nuovamente la produzione artistica di Lorenzo Esposito Fornasari, già al fianco di Carmelo Pipitone nel disco del suo esordio solista, “Cornucopia”, pubblicato nel novembre 2018.

Il singolo “Gabriè”, secondo estratto dal prossimo lavoro di inediti, conferma, nella forma e nel linguaggio, la singolarità e l’estrosità di Carmelo Pipitone, che presenta il brano con queste parole: “Gabriele era l’amico di tutti e guardava il mondo sorridendo. Noi eravamo troppo stupidi per capirlo e lo siamo ancora.” 

Musicista dalla creatività instancabile e dalla grande originalità compositiva, Carmelo Pipitone, con il precedente album “Cornucopia”, ha raccolto i consensi della critica e il favore del pubblico, realizzando anche un lunghissimo tour di presentazione che è stato teatro perfetto della sua dirompente carica rock e delle sue capacità performative.

Con i Marta sui Tubi, Carmelo Pipitone ha pubblicato 6 album in studio e realizzato preziose collaborazioni con artisti del calibro di Lucio Dalla, Franco Battiato, Enrico Ruggeri, raggiungendo tappe importanti come Sanremo (nei Big nel 2013)
il Primo Maggio a Roma (2009 e 2013) e le prestigiose partecipazioni alla trasmissione “Che Tempo Che Fa”.
Chitarrista dal talento indiscusso, vanta collaborazioni internazionali e partecipazioni in numerose trasmissioni televisive: tra le più recenti la presenza come guest guitarist all’interno di “Propaganda Live” su La7 nel 2018.


Con la superband O.R.K. calca da anni i palchi di tutto il mondo insieme a Lorenzo Esposito Fornasari, Colin Edwin dei Porcupine Tree e Pat Mastelotto dei King Crimson.

Con i Dunk, gruppo nato dall’unione di Carmelo Pipitone, Luca Ferrari dei Verdena e i fratelli Ettore e Marco Giuradei, è
stato a lungo in tour in tutta la penisola, realizzando anche un disco, l’omonimo album d’esordio della formazione.

ALPACA al suo esordio con IL VIDEO DI “NON SIAMO PIU’ BAMBINI”

A volte cerchiamo arrangiamenti straordinari ed inediti, altre volte cerchiamo strumenti originali e dai suoni esotici, altre ancora voci e tecniche vocali perfette.

Ma abbiamo nomi di cantautori presenti e passati che nulla hanno di tutto questo, eppure con la loro voce magari poco più che stonata e con qualche strumento poco meno che accordato, riescono a raggiungerti, a toccare quelle note del cuore che in fondo cercano solo un’assonanza con cui confrontarsi.

Questo è forse il caso di ALPACA, che è arrivato così, con una scrittura minimale, una musicalità povera, figlia di pochi strumenti, suonati da lui, e con una registrazione semplicemente LO-Fi (low fidelity).

Il primo ascolto di NON SIAMO PIU’ BAMBINI è questo: un brano “quasi” tastiere e voce, perché il suono è riprodotto con Ipad e Iphone!

Alpaca è tutto parole e concetti, come i veri cantautori che andiamo invocando da tempo.

Niente prodotti costruiti a tavolino, niente suoni vincenti, niente frasi ad effetto.

Una tenera canzone d’amore con parole semplici, niente giri di parole, niente manierismi. Semplicemente “Ti vorrei qui accanto, ti vorrei ogni tanto, che non siamo più bambini, che non siamo più vicini come all’asilo o giù di lì”. Eppure arriva forte e chiara come se fosse urlata, eppure è quasi sussurrata. Perché l’Amore è così. Sottovoce si racconta meglio.

Dello stesso tenore semplice eppure struggente è il videoclip. Una serie di disegni elementari dal tratto dilettantistico ma ricchi di sentimenti complicati. 

Alpaca con NON SIAMO PIU’ BAMBINI è tutto questo. Un artista fuori dal coro, un artista totalmente diverso dai canoni e dal panorama a cui la musica degli ultimi anni è abituata. Alpaca è unico, è diverso, è riconoscibile.

Il singolo “Non siamo più bambini“, dal 9 ottobre disponibile su tutti i digital store e nelle radio, rappresenta l’esordio di questo cantautore capace di portarci nel suo mondo con garbo e gentilezza.

LUCI canta “La semplice volontà sul Monte Gallinola” in Molise

Dopo anni trascorsi per studio e lavoro a Roma e a Vienna (per 5 anni!!), LUCI (al secolo Luciana Patullo) è tornata a vivere nel cuore del Molise, distante da tutto. Ha aperto un laboratorio di espressione artistica Lo Scarabocchio, per tutti, in particolare per i bambini. Insegna canto e ospita corsi di teatro e mostre d’arte. Uscirà il suo primo album entro la fine di questo nefasto anno.

E’ una bella storia di ripartenza, benessere e rinnovamento a 30 anni, dalla propria provincia del sud, pacifica e preziosa. I temi di cui scrive e canta appartengono proprio all’universo femminile, attenta, sensibile alle questioni del rapporto conflittuale con se stessi, con il nostro corpo, con la tipica severità perfezionista che impedisce alle donne in generale di goderci le cose della vita senza paura di giudizi e autocritica (anche prima che la Incontrada finisse sulla copertina di Vanity Fair). Questo è solo uno dei temi presenti nelle sue canzoni. 

Il video è stato girato sulle alture dell’entroterra molisano, nei pressi del Monte Gallinola in attesa del tramonto, la canzone sincronizzata è la versione in acustico de “La semplice volontà“, canzone scritta da Giuseppe Zingaro dei VIITO ). Per lo scenario naturale sembra di essere in Islanda, invece è il Molise! 

MARCO MALE PRESENTA IL VIDEO “OUVERTURE”

Ouverture è un video che lancia tutto il progetto, di cosa parla il pezzo e perché è un nuovo inizio per te?

Dopo lunghe riflessioni e confronti, ho modo di dare vita ad un nuovo progetto Musicale in collaborazione con Simone Lanza (Waxlife) dj e producer di nota esperienza nel panorama Varesino e non. (che vanta il 2°posto nella trasmissione TopDj andata in onda nel 2016 su Italia 1) 
La collaborazione nasce già da una conoscenza quasi d’infanzia e di casa, abitando nello stesso paese, oltre che al reciproco rispetto. Ho deciso con questo nuovo progetto di presentarmi in maniera diversa dai soliti canoni e standard di questo mondo musicale rap, hip hop e trap, e quindi con un impatto sonoro forte sia nella parola che nel suono, sono pienamente cosciente che i gusti sono gusti, so che maggiore è la difficoltà di una ripartenza dopo anni di. Sto cambiando oltretutto nome, il pubblico di questo genere ha una portata pur sempre vasta ma molto molto temporanea, il pubblico è affammato e ricorda solo se gli si da ogni giorno medicina per ricordare, quindi gli stop lunghi non sono mai un beneMi piaceCopiaSegnala ma in questa veste finalmente ho trovato modo di esprimermi al meglio, che sia cantando che sia rappando, che sia scrivendo cose stupide, che sia scrivendo cose serie. Grazie ad un team che mi ha seguito fino a questo “inizio” appunto, lancio il primo mio singolo ufficiale MARCO MALE, già depositato in SIAE ed in uscita a breve su tutte le piattaforme digitali e si chiamerà OUVERTURE, che è di fatto l’intro del progetto che sta nascendo.

Dove è stato girato il videoclip e che scelta artistica avete seguito per la produzione?

Per questo lavoro ho chiamato il Videomaker “TRECANI” un ragazzo sempre Malnatese di 33 anni e molto esperto ed aggiornato nel campo Vision,ha deciso però di rimanere lui stesso Nell’anonimato per futuri lavori. Ho girato interamente in più luoghi della provincia, ho personalmente curato e scelto io stesso i posti in cui sono state girate le scene del video. Dopo accurate ricerche, per far sì e, con rispetto per cose ed ambienti, che il clima e lo sfondo rendesse il tutto più coinvolgente ai contenuti stessi. Simone (Waxlife) ha fatto il resto, trasformando il suono e la base in un’introduzione vera e propria, che fa’ catapultare l’ascoltatore nel bene o nel male in qualche emozione interiore. Ho concepito questo testo di getto quando ho ascoltato per la prima volta l’instrumentale, quasi arrabbiato ma molto attento a dosare la stessa rabbia, con giochi di parole, riferimenti forti e talvolta fastidiosi, ma sempre senza mai allontanarmi dalla mia stessa realtà.

Marianne Li – “Barabba”

Barabba è il nuovo singolo di Marianne Li su etichetta CNI Compagnia Nuove Indye / distribuzione digitale CNI/Pirames International. Estratto dal HI-Qu disc, composto da quattro brani, di prossima uscita, e dal cd, anch’esso di prossima uscita, i cui pezzi, tutti del famoso compositore Sergio Rendine, saranno dedicati, ciascuno, ad una provincia della Regione Sicilia.Marianne Li, trombettista di estrazione classica, esplode con un sound giovane e a metà strada fra il lirismo, la dance e i ritmi arabi.
Barabba, ambientato e dedicato alla città di Palermo, rievoca i suoni mediterranei dei mercati, la dance dell’essere giovani e spensierati, il suono lirico della parte cantabile, che fa da collante fra un tempo passato e uno proiettato al futuro.

“Dopo un percorso prettamente classico/orchestrale (Prima Tromba all’Opera del Cairo, Orchestra Verdi di Milano, e altre) incontro il Maestro Sergio Rendine, come una folgorazione sulla via di Damasco.Vede in me, subito, una luce diversa, quella che con l’orchestra ha poco a che fare. Avevo attraversato un momento di grande dolore, dovuto proprio al non sentirmi adeguata fra tanti orchestrali e alla mia incapacità cronica di suonare nella massa senza dover esprimere la propria personalità, anzi annullandola al giusto servizio della compagine. È un mestiere preciso, difficile, con regole ferree.Coltivavo invece nel cuore da sempre, il sogno di fare la solista, ma si sa, i sogni non sempre si avverano. Non era facile trovare qualcuno importante, di superlativa bravura, di grande maestria, che decidesse autonomamente di cogliere ciò che ero. Poi è arrivato e per me è stato non un sogno che si realizza, ma un miracolo”. Questa la dichiarazione dell’artista.

Dal suo punto di vista invece il grande compositore ci spiega: “Avevo fatto musica cosiddetta “leggera” nella prima gioventù. Ora in età matura mi è tornata la voglia di “palloncini colorati”, di piccoli e leggeri  Péchés de vieillesse, per dirla con Rossini, quelli che io chiamo  i miei pop games, anche per ricordare ad un mondo in caduta libera e drammatica, che un giocattolo non è un computer e un sentimento non è uno spread. Una piccola canzone, oggi, può aiutarci come una sinfonia, a ritrovare valori interni che non devono essere perduti, ed esistono quelli piccoli ma preziosissimi come il piacere e la capacità di giocare ancora.”

DYDO PRESENTA IL VIDEO DI “SCEGLI ME”

Di cosa parla “Scegli me”?

“Scegli Me” è uscita dopo il lockdown, volevo mandare un messaggio positivo, qualcosa che potesse unire le persone. In questi mesi ho scritto tantissime canzoni, ma io e il mio produttore musicale Alfredo Grassi abbiamo pensato che “Scegli Me” fosse perfetta per questo momento. Per molti anni mi sono sentito dire che la musica con un significato non ha mercato ed ora che, totalmente indipendente, i miei due singoli più positivi e profondi “Mi Salverai” e “Scegli Me” totalizzano centinaia di migliaia di streams sono fiero di aver creduto nel mio ideale e di averlo comunicato senza compromessi… credo che questo sia il momento di far ascoltare alle persone anche un rap che ha un significato e non solo messaggi negativi

Parlaci della realizzazione del videoclip

Il video è stato girato da Marco Ravelli e Giorgio Pesenti all’osservatorio “la torre del sole” di Brembate Sopra (BG)… tutto il concept del singolo, a partire dalla copertina dove appare una coppia di alieni fumetto, gira intorno al concetto delle stelle… Dello spazio… ho immaginato “Scegli Me” come un amore così forte da non sembrare nemmeno terrestre… una delle iniziative si trova sul sito www.dydo.it dove i miei fan possono dare un nome ad una stella e farla brillare nel cielo dei Dreamers”

NEXT> JOSATO presenta il videoclip di “Beverdì”

Di cosa parla la canzone e cosa vuol dire il titolo?

“Beverdì è la combinazione tra le parole  venerdì  e bere  che unendosi creano la parola  “Beverdì” usata in gergo giovanile per intendere un venerdì in cui si beve e si fa festa. Il testo è scritto da me e racconta di un rapporto (in questo caso di un amicizia molto forte ) finito. Nel brano ricordo momenti , odori , progetti, e soprattutto gli “iconici” “Beverdì” che trascorrevo insieme alla persona in questione. Voglio mostrarmi forte, sicuro, aperto a nuove amicizie ma infondo c’è una sottile  linea di nostalgia e di incapacità ad accettare la fine  di questo rapporto”.

Sentiamo diverse influenze in questa produzione…

“Il genere é pop con sonoritá etniche dovute ai miei gusti e alla musica che ho sempre ascoltato e che mi rappresenta; scelgo questo sound anche per ricordare , in maniera originale ed innovativa ,  il sound  e le radici della mia terra, Napoli, e della musica classica napoletana”.

Parlaci del videoclip

“Il video è stato studiato e pensato in ogni minimo dettaglio , dallo stile dell’ outfit alle coreografie ; non si è voluto creare un video in cui si racconta il brano in maniera esplicita e banale ma bensì un video artistico e suggestivo dovuto dalla scelta della location ( Monte Faito) , dal makeup e dall unione della danza in quanto sono anche ballerino”.

NEXT> Napodano – “Pillole Blu”

Dopo i buoni risultati ottenuti nel circuito Indie Pop nazionale con “Maledetti anni 80”, Napodano rincara la dose a colpi di pillole, blu per l’occasione, regalando agli ascoltatori un piccolo cult dolce amaro.Ma cosa sono realmente le misteriose “Pillole Blu” del nuovo singolo del cantautore romano?”No, non sono viagra, – racconta Napodano – si chiamano benzodiazepine.

Vanno via come il pane, qui; le danno a noi, i matti, perché siamo troppo sensibili e forse la vita ci ha toccato dentro un po’ troppo forte. Ma i matti siamo noi che abbiamo provato a volare troppo vicino al sole o sono loro che non hanno volato mai?”Ancora una volta al fianco di Street Label Records e distribuito da Believe, il brano è disponibile in tutti i digital store ed è prodotto musicalmente da Sam Rafalowicz.

In un’ estate atipica dove però i pezzi da spiaggia stanno invadendo radio e playlist, “Pillole Blu” è quel qualcosa di diverso che accende la fantasia. Fresco e solare come la stagione in corso, ma con quel piglio d’autore che non passerà inosservato al pubblico indie.